La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. ART 9 COSTITUZ

La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. ART 9 COSTITUZ

venerdì 27 ottobre 2017

IL COMITATO INTERROMPE LA PROPRIA ATTIVITA’



Il Comitato per la tutela ambientale di Villa Pedergnano (da circa un anno trasformatosi in Comitato per la tutela ambientale di Erbusco) è nato nel 2006 come esperienza  di partecipazione dal basso, per iniziativa di alcuni cittadini che avevano e hanno a cuore le sorti ambientali del nostro Comune e della Franciacorta.
Purtroppo, sui temi cruciali per il destino e per il futuro del nostro territorio, non si è mai aperto un tavolo paritetico per discutere con le Amministrazioni comunali che si sono succedute, ma il lavoro da noi svolto è stato comunque notevole quanto all’ analisi e allo studio dei documenti (PGT, Vincolo paesaggistico, delibere regionali e norme nazionali in materia di tutela del territorio), alla stesura e all’invio di lettere, alle osservazioni ai piani di intervento, alle osservazioni al PGT e alle tre varianti , all’organizzazione di assemblee e di pubblici incontri, alla distribuzione di volantini,  alla cura del blog e della pagina Facebook, agli incontri e ai  contatti con autorità provinciali e regionali.
Più in particolare può essere utile ricordare almeno alcune delle “battaglie” che il Comitato ha condotto negli anni che vanno dalla sua nascita, avvenuta nel 2006, ad oggi.
In questi anni ci siamo battuti per:
-         - la tutela della collina e dei boschi che su di essa sono rimasti, contrastando le autorizzazioni edilizie   di nuove costruzioni, gli ampliamenti di cantine, le ristrutturazioni che hanno visto aumentare le volumetrie, con stravolgimento delle strutture esistenti e con tagli di alberi e sbancamenti;
-         - l’applicazione del vincolo paesaggistico esistente nel nostro Comune, con richiesta di ottemperare alla prescrizione di salvaguardia della vista delle colline dalle pubbliche vie;
-         - l’esclusione della possibilità di sopralzare i sottotetti nei centri storici;
-          il rispetto delle regole sottoscritte;
-         - la regimentazione delle acque di superficie in collina, visti gli allagamenti e le frane che negli ultimi anni si sono verificati;
-        -  la revisione totale della viabilità esterna (via Iseo e via Rovato) e interna del paese;
-        -  la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico: cascine e case antiche oggetto di pesanti rifacimenti e trasformazioni;
-         - il diniego alla realizzazione di un nuovo Centro Commerciale sulla collina antistante le Porte Franche (campagna per il NO alle PF2);
-         - il diniego al riempimento della cava Noce di Zocco, che si sarebbe avviato nel caso in cui fosse stato autorizzato il nuovo Centro Commerciale;
-        -  il sostegno alla campagna per un nuovo regolamento in materia di trattamenti nelle vigne, sostenendo la conversione al biologico;
-        -  l’adesione e il sostegno alla campagna per l’istituzione del Parco Agricolo della Franciacorta;
-        -  l’adesione alla campagna per “L’acqua bene pubblico”;
-        -  il primato della salute dei cittadini anche a scapito del profitto e degli interessi.
L’elenco non è completo, ma tanto basta per considerare la mole del lavoro svolto e l’importanza degli argomenti trattati. Soprattutto però, dopo una riflessione attenta, si può facilmente notare quanto poco rispetto in questi ultimi anni  sia stato riservato all’ambiente e alla tutela del paesaggio, che pure la nostra Repubblica dice di tutelare  all’ art. 9 della Costituzione: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.

mercoledì 23 agosto 2017

CUI PRODEST?



Ecco l’elenco ponderoso delle norme che impongono una tutela paesistica a Erbusco. Viene da pensare che siano un tantino disattese visti gli interventi edilizi approvati: 
1) la delibera regionale del 2008 che istituisce il vincolo paesaggistico comunale
2) le norme del Piano paesistico comunale allegate al PGT del 2010
3) la delibera regionale dei criteri da rispettare nelle area a vincolo paesaggistico del 2011
Ci sono a Erbusco tante di quelle norme paesistiche in base alle quali la tutela dovrebbe essere massima. Diversamente perché sono state scritte? 
Vi invitiamo a leggere le norme di Erbusco e a soffermarvi in particolare sulle imposizioni riguardanti i centri storici!

DELIBERA Vincolo Erbusco 2008, pag. 20 e 21:  
https://drive.google.com/file/d/0B88bMDVZtA1dUy1uMDM2bXZZYjQ/view?usp=sharing

NORME del Piano paesistico comunale allegate al PGT di Erbusco del 2010: 

Delibera 2727 con i Criteri del 22/12/2011: 

mercoledì 16 agosto 2017

UN RESTAURO A REGOLA D’ARTE



A Pedergnano nella casa al n. 1 di via san Vito (si veda la foto) è stato da poco ultimato il restauro della facciata che risale al XV secolo.
Nel libro della prof.ssa Silvana Bozzetti, Conoscenza di una paese Pedergnano, 1988 si legge tra l’altro: “La casa che sorge nella zona sud-est del paese, nelle immediate vicinanze della chiesa di San Nicola, ricordata da alcuni come antico castello, presenta una struttura architettonica composta e massiccia con moduli e schemi ancora quattrocenteschi sia sulla facciata nord, sia sulla facciata est. […] La facciata a nord dell’edificio conserva la stessa impronta di fortezza e di austerità di quella a ovest, intervallata da finestre rettangolari molto semplici di origine tardomedievale”.
Anche l’Ing. Angelo Valsecchi nel suo studio NOTE DI URBANISTICA STORICA DI PEDERGNANO (Erbusco)  così descrive la costruzione: ”Si tratta di un edificio, posto su Via Trieste, di massiccia mole con due bei cantonali in parte realizzati in mattoni e parte in pietra calcarea di medolo con conci di medie dimensioni. La muratura era invece messa in opera in ciottoli a corsi generalmente orizzontali con malte di allettamento di calce e inerti non lavati e stesura di intonaco a raso sasso”.
Il restauro appena eseguito, a nostro avviso, è da annoverare tra quelli corretti e da additare come modello per altre ristrutturazioni del genere. La proprietaria aveva sistemato in passato l’interno dello stabile ricavandone due (2) appartamenti ed ora ha eseguito il restauro a regola d’arte della facciata, ottemperando a tutte le richieste di salvaguardia e di valorizzazione dell’edificio.
Non sarebbe stato possibile fare altrettanto nel caso dello stabile recuperato dalla Edilcorioni in via Vicolo Chiuso 1, a soli 30 metri di distanza, evitando di stravolgere la struttura esistente?
La domanda è rivolta ai politici, ai tecnici, agli storici, agli esperti, insomma a tutti coloro che direttamente o indirettamente ci mettono la faccia oltre che la firma.
Riportiamo una fotografia che documenta il restauro eseguito.